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LE MOSTRE
STATALE 100
una lingua di asfalto che unisce due mondi
unici e diversi, un prima e un dopo
che diventano eterno presente.
Una striscia di asfalto, troppo spesso bagnata di sangue, usurata dal flusso ininterrotto di automezzi, bloccata da lavori e messa in sicurezza con barriere di ferro e cemento tra due città e due mari, quale poesia può ispirare a chi ogni giorno la percorre stancamente per lavoro, con lo sguardo saettante tra gli specchietti o assonnato mentre si viaggia in autobus? (Dalila Bellacicco)
Un lavoro questo della Statale 100 durato un paio di anni che mi ha portato costantentemente a documentare come una strada, veloce nel tratto barese e più lento in quello jonico, potesse diventare un non luogo di racconto.
Su questa strada sono evidenziate tutte le storture e le distorsioni di un contemporaneo che vede solo nel profitto e nell'assuefazione il declino della nostra società.
Prima il commercio di prossimità violentato dal Baricentro per poi essere ceduto in gran parte ai Cinesi: i francesi che colonizzano "Casamassima" infine l'Ilva con le sue criticità di sempre.
Questo accade se ti fermi su Statale 100 a riflettere come un territorio che connette due mari e al suo interno trovi ulivi, vigne, gravine e biodiversità sia stato ceduto al profitto.
STATALE 100:
fotografie che raccontano una strada che connette due città, due province, due mondi.